da Lampeggiamenti, fremiti, sorrisi del sogno e del vero, Edizioni Arianna, Geraci Siculo, 2017
L’ape
l’ape,
ab antiquo,
genia dopo genia.
Ora, di prima estate,
in aperta campagna e nei giardini
– inondati di sole mattutino
e folti di delizia vegetale –
eccola sospirosa
di nettare di rosa,
di gardenia,
di gelsomino,
o di altro
fiore di pari o più soave odore.
A mezz’aria sorvola
cespugli e fioriture,
poi ronzante svolazza
frammezzo alle corolle
– ne fiuta nel frattempo la fragranza –,
affonda fervorosa
– quasi libidinosa –
fin nel cuore
di quelle predilette
e alfine ad abundantiam
ne sugge il grato umore,
già festosa
del miele in cui più tardi
pazientemente lo trasformerà.
E’ questa invertebrata laboriosa
metafora dell’anima cristiana
che le virtù discrimina dal vizio
e in lievito di vita francescana
le trasmuta,
gioiosa di un amore
nuovo, vivo, venturo
che arrivi in tutti, in tutto.
23 giugno-9 luglio 2009 Santo Atanasio
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Prima stampa in «Le Madonie», N. 11, 1-15 novembre 2009.