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da "Fulgori e brine in seno", LietoColle, Faloppio (CO), 2004
da "Fulgori e brine in seno", LietoColle, Faloppio (CO), 2004

N.d.A.: Domenica 16 marzo 2003, all'Angelus, Giovanni Paolo II grida "Mai più la guerra!" nel più drammatico e appassionato dei suoi appelli di pace durante la crisi irachena; giovedì 20 marzo, è l'alba in Iraq quando le forze armate anglo-americane, per ordine del Presidente Usa George Walker Bush, iniziano il bombardamento di Baghdad.

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Claude-Monet--Chiesa-di-Varengeville--1882-.jpg

Claude Monet, Chiesa di VERANGEVILLE (1882)

 

 

[da Santo Atanasio, Fulgori e brine in seno, LietoColle, Faloppio (CO), 2004]

 

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Questo libretto nasce nel giro di pochi mesi, in un al di qua e in un al di là della data del mio cin­quantesimo compleanno, dunque nel pieno meriggio della vita, quando l'uomo avverte più pres­sante, credo, il bisogno di una ricapitolazione o di un bilancio consuntivo dei "fulgori" e delle "brine" — essenze positive ed esaltanti ed essenze negative e scoranti — della propria interiorità, ora di più protesa verso l'interiorità altrui e verso tutto il creato, per cogliere quel momento in cui si possa attuare una scambievole compenetrazione tra essi, ovvero un fenomeno che si potrebbe dire di osmosi.

Questa è, in estrema sintesi, la genesi dei venti testi di Fulgori e brine in seno, ai quali affido l’augurio di avere benevoli lettori. [...]

(dalla PREMESSA di Santo Atanasio a Fulgori e brine in seno)

 

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(2003)

Alla rosaFulgori...
(frammento)



...
c'era la rosa
tenuemente vermiglia,
perspicuamente bella in una posa
di casto dormiveglia
...
ricordo... il sole, rosseggiante brace,
la baciò tutta (odorata e carnosa),
prima di spegnersi
a sera sui crinali: ogni suo petalo
(più rosso di pudore e voluttà)
ne scintillò di gaudio e turbamento
...
guizzi neri di rondini
vaporarono poi nel cielo lilla
...
la rosa in gran segreto
intuì di là dal tempo il paradiso.


30 settembre 2003

 

 

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Indizi, la sera

 


La sera
ariosa
(è giugno,
fa caldo)
ricopre
la terra
di un drappo
gigante
leggero
cedevole
azzurro
venato
di luna
sfumato
di blu.

Sospesa
a un lembo
vinato
di cielo,
in veglia
sul mondo
silente
più umano,
balena
la stella
votiva
di Venere.

Trionfale,
nei cuori
risuona
la tromba
degli angeli
oranti:
corale,
un lieve
bisbiglio
(un fil di
preghiera)
s'inciela...

Ah, questi,
indizi
e nitidi
e oscuri
di nuova
e atavica
attesa
che trepida
irradia
letizia,
poi salpa
sicura
segreta
con lena... −
la sera.


9-17 giugno 2003

 

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Alba

 


Corista insostanziale,
l'alba con il suo "la"
− ingeminata squilla di biancore
e di freschi gorgheggi −
tràpana e squarcia l'ombra della notte
mettendo fine al fitto suo nerore,
incrina e a un tratto infrange
la mole del silenzio sulla terra,
poi vittoriosa intona la gloria del giorno imminente
e scende sugli umani
come lingue di fuoco
puro, pentecostale.


26-30 ottobre 2003


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Libeccio


 


Soffia libeccio, a folate brucianti.

I suoi staffili schioccano
negli orti, nei giardini
(ne schiantano le frasche,
ne svellono i seccumi);
intronano l'aria d'intorno,
gli orecchi e i pensieri dei vecchi
seduti e boccheggianti vicino alla soglia di casa.

Ma il sempreverde arancio di Sicilia
ecco, spera dimentico di rischi
la pioggia e il sole mite dell'autunno,
che più e più gli addolciscano
i frutti fragorosi e ancora acerbi.

Né l'ignaro fanciullo
− ginocchia e guance arrossate di giochi −
spera meno la piena dolcezza del tempo avvenire,
mentre saltella sul ciglio di un greppo
sfidando allegro i fiotti d'aria calda.


23-25 ottobre 2003

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Martiri della pace


 


Ancora il kamikaze terrorista
fa strage proditoria
di vite umane votate alla pace.

Questo orrore ci sfibra,
ci s'infigge nei geni.

Oggi noialtri siamo tutti voi,
o umili e fieri fratelli,
martiri della pace a Nassiriya.

Domani l'alba
accenderà più fiaccole di luce
negli occhi nostri
che guarderanno pure per i vostri:
saremo, voi e noi, risorti al canto
d'amore e libertà
e andremo..., uno soltanto,
in pugno una frasca d'ulivo.


12 novembre 2003 
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N.d.A.: La mattina del 12 novembre 2003, a Nassiriya in Iraq, il contingente umanitario di militari italiani ha subito un infame attacco terroristico di violenza inaudita.

Il bollettino è oltremodo drammatico: diciannove vittime italiane, di cui sei di origine siciliana (dodici carabinieri, cinque soldati dell'Esercito e due civili), almeno una decina di morti iracheni e numerosi feriti.
La poesia, l'ho scritta di getto la stessa sera della strage.

 

 

da "Fulgori e brine in seno", LietoColle, Faloppio (CO), 2004
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